Bolbitius titubans Fies - Singer, 1951 | |||||||||
Fungo saprofita basidiomicete appartenente alla famiglia Bolbitiaceae, abbastanza comune, molto variabile nella sua dimensione e statura, ampiamente distribuito in Nord America. |
Classificazione Scientifica: Dominio: Eukaryota Regno: Fungi Divisione: Basidiomycota Classe: Basidiomycetes Ordine: Agaricales Famiglia: Bolbitiaceae Genere: Bolbitius Specie: Bolbitius titubans Sinonimi:
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Cappello da 1,5 a 5 cm, da giovane ha forma ovoidale, poi campanulato convesso, alla fine piatto con una depressione centrale; fragile; viscido da fresco, di colore giallastro che spesso sfuma nel grigio o marrone chiaro, al centro rimane giallastro e liscio. Al contatto con idrossido di potassio la superficie del cappello vira al grigio scuro. | |||||||||
Lamelle libere, vicine, fragili e morbide; biancastre o giallo pallido, invecchiando diventano color cannella ruggine. | |||||||||
Spore ellissoidali con poro germinativo centrale. 10 - 16 × 6 - 9 micron. Sporata ocra - ruggine in massa. | |||||||||
Gambo da 3 a 12 cm di lunghezza, fino a circa 1 cm. Cilindrico, superficie umida, biancastro, a volte si assottiglia verso l'apice giallastro. Cavo, fragile, pruinoso. Non presenta anello. | |||||||||
Carne giallastra, immutabile, inconsistente. Odore e sapore quasi nullo, non ben definibile. | |||||||||
Fruttifica solitario o gregario, dall'estate all'autunno, nei climi caldi anche in inverno. Gli esemplari robusti si trovano sullo sterco e nel terreno concimato, mentre gli esemplari fragili si trovano nelle zone erbose con meno azoto. | |||||||||
Non commestibile. Comunque troppo piccolo e fragile per avere interesse e valore alimentare. | |||||||||
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